La vitamina B12                    

DR. Med. LEONARDO SALOMONE NAVARRA FLAVIO GUISCARDO DELLA TORRE DI BRETAGNA ARMORICA

IRIDOLOGO NATUROPATA NUTRIZIONISTA

Master di Nutrizione (istituto nazionale della nutrizione Roma)

Perfezionato in medicina biointegrata (università G. D'Annunzio Chieti)

Perfezionato in  fitoterapia clinica (università della Tuscia Viterbo)

Perfezionato in bioetica livello avanzato (università cattolica Roma) ecc.

 

 

Essere vegetariani non è cosi semplice come spesso si crede. Questo sistema di vita, che è indubbiamente in accordo con i Veda e con le caratteristiche anatomiche e fisiologiche del corpo umano, richiede una alimentazione varia ed equilibrata per non incombere in qualche carenza nutrizionale che potrebbe generare in uno stato patologico.

Dei molti micronutrienti presenti nell’alimentazione, ve ne sono alcuni che hanno una importanza basilare per il vegetariano. Uno di questi è la vitamina B12 dovuto alla scarsa reperibilità nel regno vegetale. Una carenza di questa vitamina può portare l’anemia perniciosa.

I principali sintomi di questo tipo di anemia sono: glossite caratterizzata da bruciore ed infiammazione della lingua. Questi sono i sintomi iniziali che, se presi nella dovuta considerazione, saranno un campanello di allarme per indurci al trattamento con una adeguata terapia. Questi sintomi iniziali sono seguiti da: sensazione di formicolio alle mani e ai piedi, pallore, diarree, costipazioni, meteorismi, nausea (a volte accompagnati da vomito), dolori, ronzii auricolari, astenia cronica, sonnolenza ed irritabilità. Una carenza di vitamine B12 può causare un progressivo stato degenerativo della mielina, la guaina che circonda protegge i nervi. Oltre una serie di manifestazioni che evidenziano un sistema nervoso alterato, come ad esempio l’attenuazione dei riflessi e delle percezioni sensoriali, la balbuzie e il tremore degli arti, sono pure riscontrabili sintomi di natura psicotica di varia intensità. L’eziologia del disturbo è da imputare ad una carenza nell’assorbimento della vitamina B12 da parte dell’ileo terminale. Ciò avviene generalmente per due motivi: 1) carenza del fattore intrinseco spesso dovuto all’atrofia della mucosa gastrica, la quale non secerne il suddetto fattore che è indispensabile al trasporto della cianocobalamina (altro nome della vitamina B12) attraverso la mucosa intestinale. 2) non viene assorbita perché carente nella dieta con maggiore rischi per i vegetariani.

La vitamina B12 si accumula nel fegato e un adeguata riserva sopperisce il fabbisogno fisiologico per almeno tre anni. Per non incombere in una eventuale carenza sarebbe opportuno integrare frequentemente il nostro pasto con prodotti caseari, come formaggi freschi, yogurt e latte, nonché polline e lievito di birra. Per favorire la sintesi della vitamina B12 da parte della flora batterica intestinale e bene consumare albicocche, alghe, ciliege, foglie verdi, lenticchie, pere e pomodori, dovuto al contenuto di cobalto (elemento indispensabile per la sintesi della vitamina B12). É inoltre consigliabile integrare periodicamente le nostre riserve con una assunzione di vitamina B12 naturale che tra l’altro non è tossica. Srila prabhupada consigliava di bere alla sera un bicchiere di latte caldo (che contiene la vitamina B12).

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