Scienza dell’alimentazione:
i conservanti
Dr. Med. Leonardo SALOMONE NAVARRA FLAVIO GUISCARDO DELLA TORRE DÌ BRETAGNA ARMORICA
Iridologo Naturopata Nutrizionista
Master di Nutrizione (istituto nazionale della nutrizione Roma
Perfezionato in medicina biointegrata (università G. D'Annunzio Chieti)
Perfezionato in fitoterapia clinica (università della Tuscia Viterbo)
Perfezionato in bioetica livello avanzato (università cattolica Roma) ecc.
Pubblicato sul mensile “Avanguardia” – Dicembre 1994
In seguito ai precedenti articoli sugli additivi nell’alimentazione e dopo aver precedentemente trattato e spiegato i vari tipi di coloranti con le loro rispettive sigle e con le reazioni di questi sugli organismi, vediamo ora i vari conservanti e il loro impiego in alimenti specifici assieme al loro codice come ho fatto precedentemente con i coloranti. Prima di entrare in materia ritengo opportuno dare una definizione dei conservanti per permetterci di capire meglio l’argomento. Essi sono degli additivi che servono per prolungare il tempo di efficienza di un determinato prodotto degradabile fermando la moltiplicazione dei microorganismi.
Questi sono codificati come i coloranti e vanno dall’E200 all’E290. I conservanti E200, E201, E202, E203, denominati anche sorbati, sono tra i meno tossici. L’E205 è considerato in Francia non tossico e a rischio minimo. Dall’E210 all’E219, ossia l’acido benzoico e i benzoati, sono tutti ritenuti sospetti e possono causare allergie e perfino il cancro. Sono presenti negli alcoolici, nei succhi di frutta, nel pesce conservato,nel caviale, nella maionese etc. L’E220 o bisolfiti e, dall’E224 all’E227, derivato dall’anidride solforosa, sono tutti considerati tossici e sono spesso usati in grandi quantità in molti alimenti ed irritano le vie digestive e inoltre neutralizzano la vitamina B1 la quale è importante per il metabolismo dei glicidi (zuccheri, amidi) e per il sistema nervoso. L’E230, l’E231, l’E232, l’E233 o difenile e i suoi derivati, usati sulla buccia e sulla carta degli agrumi, penetrano a volte anche nella polpa e sono ritenuti tossici
per il fegato e i reni. L’E235 usato solo sulla crosta dei formaggi è
poco tossico. L’E236 o l’acido formico che si trova spesso nel caviale,
in grandi dosi può provocare disturbi urinari. L’E237, l’E238 sono
poco tossici o a rischio minimo. L’E239 o l’esametilentramina e
l’E240 o formaldeide, usati nei formaggi, sono tossici e possono
provocare disturbi gastrointestinali, urinari e cutanei. L’E241,
l’E242, l’E243, l’E244, l’E245 o silicati, cera, paraffina sono
considerati poco tossici perché sono usati in superficie e sono dunque
facilmente asportabili. Ma è bene sapere che l’E243 o la paraffina
spesso usata sulla frutta secca, come nell’uva passa è difficile
asportarla. Si consiglia di mettere l’uva secca in acqua bollente per
pochi minuti prima di consumarla. L’E249, l’E250, l’E251, l’E252 o
nitriti e nitrati, aggiunti nelle carni per preservarli dai microrganismi
tossici e dare loro un bel colore rosso, sono accusati di provocare a
volte mal di testa, nausea, vertigini, ipotensione. Sono anche accusati di distruggere i globuli rossi e di formare nell’organismo le nitrosamine, cellule cancerogene che sembrano essere neutralizzate dalla vitamina C o acido ascorbico.
L’E260, l’E261, l’E263, l’E265, l’E270 o acido acetico e acetati einoltre l’E280, l’E281, l’E282 o propinati per il pane, sono tutti
poco tossici o a rischio minimo. L’E290 o l’anidride carbonica
presente in tutte le bevande gassate, provoca con il tempo un
aumento della secrezione gastrica causando l’ipercloridria e acidità
ed è dunque dannosa per la digestione. Con i conservanti sono
inoltre ammessi due antibiotici: la nisina e la pimaricina che vengono
usati come antibatterici. Dopo aver preso coscienza delle reazioni
collaterali e della tossicità della maggior parte dei conservanti
sarebbe preferibile con altri sistemi di conservazione come la sterilizzazione, la pastorizzazione, l’imballaggio sotto vuoto etc. Dunque dipende dal consumatore la scelta o meno di accettare i prodotti sofisticati che sono sul mercato.