I Pericoli della carne

Dr. Med. Leonardo SALOMONE NAVARRA FLAVIO GUISCARDO DELLA TORRE DÌ BRETAGNA ARMORICA

Iridologo Naturopata Nutrizionista

Master di Nutrizione (istituto nazionale della nutrizione Roma)

Perfezionato in medicina biointegrata (università G. D'Annunzio Chieti)

Perfezionato in  fitoterapia clinica (università della Tuscia Viterbo)

Perfezionato in bioetica livello avanzato (università cattolica Roma) ecc.

 

Pubblicato sul mensile “Avanguardia” – Gennaio 1994

 

Abbiamo parlato delle probabili malattie che possono insorgere mangiando la carne. Vediamo ora le tecniche usate nelle fattorie per l’allevamento del bestiame.

Gli animali sono cresciuti, ingrassati con la continua somministrazione di tranquillanti, ormoni, antibiotici e moltissime altre droghe. Queste sostanze causano al bestiame numerose malattie come l’Afta Epizoica – l’Asma catarrale – il Cancro – la Tubercolosi e la Mastite. Tale processo di somministrazione delle droghe inizia prima dalla nascita e continua a lungo anche dopo che gli animali sono morti. Si può dunque affermare che queste sostanze continuano ad essere presenti nella carne anche quando viene consumata e la legge non obbliga il produttore a denunciarla sulla confezione.

Una di queste sostanze è il Dietilsilbestrol (D.E.S.), un ormone della crescita che viene ancora usato in America anche se è stato dimostrato che è cancerogeno. Messo al bando in 32 Paesi come prodotto molto pericoloso per la salute, le autorità del nostro Paese dovrebbero essere più caute nell’importare la carne dei paesi dove questo farmaco viene usato. Un altro noto stimolante della crescita è l’arsenico che viene usato nella produzione del pollame. Vi sono conservanti chimici come il nitrato e il nitrito di sodio utilizzati per rallentare il processo di putrefazione delle carni salate e in altri prodotti come il prosciutto, la pancetta, il salame, le salsicce e il pesce. In relazione alla loro nocività la FAO insieme con la United Nations who expert comitè on food attivites hanno stabilito che non bisogna aggiungere nitrati ai cibi per l’infanzia.

Anche l’azione violenta del macello fa sviluppare nella carne sostanze tossiche sintetizzate dall’ipotalamo dell’animale impaurito che si diffondono in tutto il sistema sanguigno. Si sviluppano, infine, batteri provenienti dalla decomposizione dei tessuti che comincia subito dopo la morte e, poiché la carne è un buon isolante termico, la cottura non è sufficiente a distruggerli tutti.

 

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